Beatrice Gucciardo tra i premiati della IV edizione del Premio Letterario “Scala dei Turchi – Dina Russiello”
REALMONTE – 11 luglio 2025Nella suggestiva cornice della Villa Romana di Realmonte, immersa tra i riflessi ambrati del tramonto siciliano e il respiro antico del Mediterraneo, si è tenuta la quarta edizione del Premio Letterario “Scala dei Turchi – Dina Russiello”. Un evento che, anche quest’anno, ha saputo intrecciare con grazia cultura, memoria e bellezza paesaggistica, rendendo omaggio alla figura di Dina Russiello, intellettuale appassionata e profondamente radicata nel cuore di questa terra.
Tra i nomi premiati spicca quello di Beatrice Gucciardo, giovane promessa della narrativa contemporanea, cui è stato conferito il Premio Emergenti per la sua opera prima, Una leggera, sottile illusione, edito VGS LIBRI. Un riconoscimento che celebra la capacità della scrittrice di restituire al lettore un paesaggio dell’anima in cui le emozioni si muovono con eleganza tra fragilità e introspezione.
Ambientato in una dimensione sospesa, quasi fuori dal tempo, Una leggera, sottile illusione prende le mosse dalla fine di una relazione sentimentale che, come un sasso gettato nell’acqua, genera onde concentriche nei rapporti di un gruppo di amici. Mentre l’autunno inizia a far sentire la propria voce, i protagonisti si ritrovano a fare i conti con l’instabilità emotiva, con la paura della perdita e con il desiderio di ricomporre i legami spezzati.
Classe 2003, Beatrice Gucciardo coltiva sin da bambina un’intensa passione per la lettura e la scrittura. Laureata in Lettere classiche, sta attualmente proseguendo i suoi studi all’Università di Palermo.
Il Premio, ideato dallo scrittore italo-francese Pascal Schembri, si conferma così un faro sul talento siciliano e sulla centralità della cultura come forma di resistenza e rinascita.
«Anche quest’anno – ha dichiarato Schembri – accendiamo un faro sulla cultura e sulla ineguagliabile bellezza della Scala dei Turchi, un modo per coniugare la magnificenza del sito con il talento dei siciliani, nel nome di Dina, la mia adorata moglie, che tanto amò questa terra».
E proprio la Villa Romana di Realmonte – affacciata sul mare, custode di mosaici raffinati e memorie antiche – ha fatto da perfetto sfondo a un premio che celebra l’incontro tra le civiltà del passato e i sogni della letteratura futura.
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